giovedì 21 aprile 2011

Leggende e occorrenze nella letteratura

Numerosi sono i miti sulla luce e sulla sua origine. Due esempi sono il culto di Mithra, sul confilitto luce-tenebra; o un'antica leggenda inuit che narra come questo popolo, vissuto da sempre al buio, ottenne la luce.

Nelle culture antichen molte popolazioni avevano dei che impersonificavano la luce Apollo tra i Greci, Horus per gli Egizi, Belili  per i Sumeri,  Inti per gli Inca.

Nella Divina Commedia si trovano numerossissimi i riferimenti alla luce, riferendosi soprattutto alla luce divina. Non mancano però le metafore e gli esempi che Dante (1265-1321) prende dalle conoscenze del tempo sulla luce e sull'ottica:


"Tre specchi prenderai; e i due rimuovi
da te d'un modo, e l'altro, più rimosso,
tr'ambo li primi occhi tuoi ritrovi.
Rivolto ad essi, fa che dopo il dosso
ti stea un lume che i tre specchi accenda
e torni a te da tutti ripercosso."

Nel De Rerum Natura (I sec. a.C.), Lucrezio scrive:
"Inoltre, poiché senza luce non possono esserci colori,
né i primi principi delle cose emergono alla luce,
si può conoscere come questi non siano rivestiti di colore.
E infatti, quale colore potrà esserci nelle cieche tenebre?
Che anzi nella luce stessa il colore si muta, secondo
che rifulge percosso da raggi di luce diretti o obliqui [...]"
(De Rerum Natura, libro II, 795)

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