Olympia:
il fuoco sacro della torcia olimpica
La torcia olimpica arde durante lo svolgimento dell’Olimpiade nel braciere olimpico ed è uno dei simboli dei Giochi Olimpici |
Le origini della torcia olimpica risalgono all'antica Grecia, quando un fuoco sacro era tenuto acceso per tutto il periodo dei Giochi Olimpici, tenuti in onore a Giove, tempio a lui dedicato ed in quello della dea Era.
Ancora oggi la fiamma olimpica viene qui accesa diversi mesi prima della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici. Il fuoco viene acceso ponendo una fiaccola all'interno di uno spacchio parabolico concavo, che concentra i raggi del Sole.
La fiaccola viene quindi trasportata nella città che ospiterà i Giochi Olimpici con una staffetta formata dai tedofori.Il faro di Alessandria d'Egitto:
una delle sette meraviglie
Riproduzione del Faro di Alessandria |
storia del faro (300 a.C.)
leggenda sul nome:
Menelao - narra la leggenda (vedi pag.72)- incontrò un vecchio e gli chiese: "Che isola è questa?". Il vecchio rispose che l'isola era del Faraone. Menelao, che non aveva inteso bene, domandò di nuovo: "Faro?". Al che il vegliardo rispose affermativamente, ripetendo la parola "Faraone" con l'antica pronuncia egiziana, che la trasformò in "Prouti".
Menelao interpretò malamente la risposta: questa volta capì "Proteo", nome che sapeva essere quello della divinità marina a cui Poseidone aveva concesso il dono della profezia.
Così l'isola rimase nota sotto il nome di Pharos, terra protetta dal nume Proteo.
Menelao interpretò malamente la risposta: questa volta capì "Proteo", nome che sapeva essere quello della divinità marina a cui Poseidone aveva concesso il dono della profezia.
Così l'isola rimase nota sotto il nome di Pharos, terra protetta dal nume Proteo.
Dal nome dell'isola Pharos ebbe etimologicamente origine il nome "faro" in molte lingue romanze: faro in italiano e spagnolo, farol in portoghese, phare in francese e far in rumeno.
Descrizioni del Faro ricorrono negli scritti di vari autori classici all’inizio dell’era cristiana, ad esempio in Strabone (64 a.C. - 21 d.C.), nella Storia Giudaica (pag.88) di Giuseppe Flavio (I secolo d.C.) e in Plinio il Vecchio (23-79 d.C).
"Funzione della torre era mostrare la rotta alle navi di notte con i fuochi [...] il pericolo del sistema sta nella possibilità che,bruciando in continuazione, questi fuochi vengano scambiati per stelle, perché da lontano l’aspetto delle fiamme è simile" (Naturalis Historia, Plinio il Vecchio)
La Ville Lumière
vista notturna di Parigi |
Tra il XVIII e il XIX secolo Parigi cambiò radicalmente grazie alla diffusione di nuove tecnologie; in particolare ci fu la rete di illuminazione (con i becchi a gas) aumento notevolmente; Napoleone III riorganizzò infatti la distribuzione del gas nella città, affidando la concessione della distribuzione ad un'unica compagnia ed imponendole prezzi controllati.
Si comincia da Place Vendôme, nel 1829 toccherà a rue de la Paix e nel 1881 si ha l'illuminazione elettrica dei grands boulevards, nasce così la fama della Ville Lumière.
L'appellativo venne forse usato per la prima volta da Gabriel Nicolas de la Reynie (1625-1709), magistrato francese.
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